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martedì 24 gennaio 2012

Neverland, tra fantasia e realtà

Immaginate di trovarvi sull’isola che non c’è e vivere emozionanti avventure con pirati, indiani, fate e bambini sperduti. Se nella vostra infanzia avete avuto la fortuna di guardare un film d’animazione stupendo come Peter pan dovete ringraziare l’autore teatrale James Matthew Barrie.


Nel film Neverland , un sogno per la vita si parla di quest'uomo ( interpretato da Johnny depp) in crisi perché non trova ispirazione per la sua nuova commedia dopo l’ennesimo fiasco. La fortuna vuole che conosca la vedova Sylvia Davies(Kate Winslet) con i suoi quattro figli con i quali stringe un forte legame d’amicizia. Passerà le sue giornate a giocare con la nuova famiglia e metterà a disposizione la propria fantasia per farli divertire. Prenderà spunto dai suoi pomeriggi passati con i Davies per comporre la sua celebre opera.


 La storia del film si sviluppa con una semplicità efficace ed il contenuto profondo lo troviamo soprattutto nei dialoghi e nell’espressività dei personaggi. Johnny Depp tira fuori un ottima interpretazione; le sue capacità lo mettono a suo agio nel ruolo di James Barrie. Kate Winslet non è da meno anche se più limitata nel copione. Il film è pulito e scorrevole, senza violenza, fisica o verbale, e senza scene noiose o pesanti. Questa leggerezza mette a proprio agio lo spettatore fino allo sconvolgimento finale che magari riesce a strappare anche qualche lacrima alle persone più sensibili. Le scene sono arricchite notevolmente dalla stupenda colonna sonora vincitrice di un premio oscar.


Ma adesso veniamo ai temi trattati; il film è un elogio alla fanciullezza, un invito a non dimenticare il bambino che è in noi. La vita di tutti i giorni limita le persone adulte ma in qualche modo bisogna infrangere questi limiti ogni tanto e far viaggiare la nostra mente sulle ali della fantasia. E Peter, uno dei quattro bambini, non si rende conto della libertà di cui dispone alla sua età. Sofferente per la perdita del padre e per la salute precaria della madre vuole “crescere troppo in fretta”. James gli farà capire quanta gioia gli riserva ancora la sua giovinezza attraverso l’opera di Peter Pan.

Lo scrittore si identifica nel personaggio che ha creato; nelle sue fantasie torna ad essere il bambino che vuole restare giovane per sempre. Ma la sua non è una fuga dalla realtà; quest'ultima ci procura gli stimoli per mettere in moto la nostra immaginazione. Ma la felicità non dura per sempre, il tempo rincorre la vita e se non possiamo salvare il nostro corpo, possiamo almeno salvare il nostro spirito, il bambino che è in noi?

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